giovedì 24 luglio 2014

"El Pitbull" per Mazzarri



Gary Alexis Medel Soto, più comunemente Gary Medel, per i suoi tifosi "El Pitbull".

Il soprannome dice già tutto, è un mediano a cui non manca la classica e nota "Garra" sudamericana, tanta corsa, tanta grinta e grande capacità negli inserimenti. Tutto ciò che voleva Mazzarri fin dal momento in cui mise la sua firma sul contratto che lo legò alla causa nerazzurra è, finalmente, in dirittura d'arrivo.



Il cuore oltre l'ostacolo - "Nel Barrio ho imparato a non perdere", questa è la filosofia di Gary, nato a Pudahuel, provincia di Santiago nel 1987.
Fino ai 10 anni corre dietro ad un pallone per strada, nel Barrio, assieme ai suoi amici e qualche altro ragazzino che ogni giorno si unisce al gruppo per amore di quella sfera che rotola se presa a calci.
Gary Medel ai tempi della Universidad Catòlica
Viene notato dalla Universidad Catòlica, una delle tre squadre cilene più famose al Mondo assieme alla gloriosa "U" de Chile ed il Colo Colo, che dopo un provino lo prende in pianta stabile facendogli fare tutta la trafila delle giovanili fino al 2006, quando finalmente, Gary, debutta tra i "grandi".
Giocherà lì per tre anni, fino al 2009, quando viene ingaggiato dal Boca Juniors, dagli Xeneizes.
In Argentina non troverà molta fortuna, ma a bilanciare tutto, ci sarà il Mondiale 2010 che lo mette in vetrina, infatti, nonostante la sua giovanissima età, è uno dei titolari inamovibili della Nazionale cilena del CT Marcelo Bielsa, "El Loco", un allenatore che lo inquadrò subito; Nel prepartita del debutto Mondiale, lo prese da parte e guardandolo fisso negli occhi gli disse: "Pitbull, tu sarai uno dei pilastri della mia Nazionale". E così fu. Gary lo ripagò con grandi prestazioni che portarono il Siviglia ad interessarsi a lui e strapparlo nel 2011 al Boca Juniors, per 3 milioni di euro.

L'arrivo nel vecchio Continente - Il suo arrivo in Europa fu subito decisivo, il suo lavoro "sporco" nelle retrovie fece sbocciare il talento di Rakitic - oggi al Barcelona - più libero di agire e sollevato da incarichi difensivi, tanto là dietro, ci pensa El Pitbull.
Forse è anche dovuto all'incidente stradale che nel 2009 per poco non gli tolse la vita, ma Medel, quando scende in campo, è sempre l'ultimo ad arrendersi, quasi un'ossessione per lui il rincorrere tutti, avversari e anche compagni in caso di bisogno con una dedizione e determinazione non comune.
Arriva il 2013, lo cerca il Cardiff City, neopromosso in Premier League, che per lui mette sul piatto 13 milioni di euro facendo saltare il banco. 
La stagione non è delle migliori e i gallesi retrocedono in Championship, ma arriverà quel Mondiale, che come quattro anni prima, penserà a rimettere tutti i cocci al loro posto.


L'interesse dell'Inter - A seguito di un Mondiale da protagonista, Gary viene 
immagine Getty

messo nel mirino dall'Inter, che per lui porta avanti una trattativa importante, infatti il Direttore Piero Ausilio mette sul piatto 7 milioni di euro + bonus per un acquisto a titolo definitivo. Niente prestiti, dunque, in una sessione che ha visto le nostre operazioni solamente in forma gratuita con pagamento rimandato agli anni avvenire. Ciò significa che la società crede fermamente in lui, tanto da, appunto, volerlo prendere tutto e subito.

Siamo ai dettagli, si deve discutere solo dei metodi di pagamento con il Cardiff City, perchè l'accordo col calciatore c'è praticamente dal momento in cui ci furono i primi abboccamenti tra i rappresentanti del calciatore e i nerazzurri.
Medel sta già preparando la valigia - l'ennesima - per tuffarsi nella nuova avventura, magari già dalla spedizione nerazzurra negli Stati Uniti di fine luglio-inizio agosto.
Mazzarri può iniziare a guardare il suo fido orologio, le ore che lo separano da Medel, si spera, sono sempre di meno.

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