venerdì 19 settembre 2014

Europa League: Dnipro - Inter 0-1, massimo risultato col minimo sforzo.


Ottimo esordio per l'Inter che torna in terra europea dopo il pit-stop durato una stagione e lo fa in terra ucraina, a Kiev, dove quattro anni fa iniziò quella lunga cavalcata verso la storica Tripletta [sì, TRIPLETTA, basta con 'sti termini importati dall'estero come "Treble", "Triplete" ecc.].
Non ci sono più i Mourinho, i Maicon, i Milito e gli Sneijder, ma c'è un gruppo, che dall'addio dei senatori, sembra essersi amalgamato meglio e a detta degli stessi, si è tutti più uniti per la causa nerazzurra. Forse Thohir non aveva così torto a lasciare andar via tutti gli eroi del 2010....



KIEV - Beh, battute a parte, passiamo ai fatti concreti, cioè alle maledizioni che ho tirato non riuscendo a trovare uno streaming decente per seguire a modo il primo tempo, ma vabbè, sono inconvenienti del mestiere, dato che Mediaset Premium ha l'esclusiva dell'Europa League e io - come tantissimi altri - non ho intenzione di sottoscrivere l'abbonamento per quelle poche partite che dovrò vedere.
Finalmente trovo quello giusto - grazie ROJADIRECTA - e quello che vedo è la solita Inter formato 3-5-1-1 con Icardi unica punta, stile trasferta di Torino alla prima di Campionato. Penso subito che mi pentirò di vedere questa partita, ma io - come tutti gli interisti - sono masochista e allora ci credo, dai, forza ragazzi. Sbanchiamo Kiev. Una volta ancora.
C'è Guarìn Capitano e a supporto di Icardi, [a proposito, l'Inter sta gestendo in maniera impeccabile il recupero del Guaro, c'è da dirlo] con un folto centrocampo formato dagli interni Hernanes [altra prova incolore per lui], Kuzmanovic, che avremmo potuto lasciarlo a Kiev tra i bagagli smarriti e dal mediano metodista M'Vila, che i giornali di oggi lo han bocciato, ma a me continua a piacere. Ordinato, mai fuori posizione e con la cattiveria giusta; certo, non ha la dinamicità di Medel, ma la sua forma non è ancora ottimale. Larghi ci sono D'Ambrosio e Dodò. In difesa il rientro di Vidic e Campagnaro formano con Juan Jesus la solita linea a tre.
Mi sto dilungando abbastanza perché nel primo tempo non c'è granché da ricordare, è stata una prima frazione molto bloccata con l'Inter molto lunga e poco brillante e con la solita fatica a far arrivare ad Icardi dei palloni giocabili. Ah, e con gli ucraini a menare come i fabbri. L'unico highlight da segnalare è un mancato penalty per un fallo di mano in area su un cross di Guarìn. Si va negli spogliatoi.
foto inter.it

D'AMBROSIO IN GRAN SPOLVERO - Al rientro la solfa non cambia, ma ci pensa l'arbitro che, verso il 65', si ricorda di avere in dotazione due cartellini ed estrae quello rosso in faccia a Rotan, autore di una partita di sole botte e gomitate.
Mazzarri che, pochi minuti prima, ha deciso di inserire Osvaldo, deve per forza di cose premere sull'acceleratore e portare i tre punti a Milano. Infatti da quando Daniel è entrato al posto di
Kuzmanovic, il nostro baricentro si è alzato e - ma guarda un po' i casi della vita - siamo diventati di colpo più pericolosi e presenti in area ucraina. Dopo qualche azione pericolosa arriva quella decisiva quando D'Ambrosio - il migliore in campo - si trova sui piedi la palla dell'1-0. Da quel momento l'Inter gestisce in maniera autoritaria il risultato, senza praticamente mai subire un tiro in porta, anzi, creando qualche palla gol per arrotondare il risultato causa anche un netto crollo fisico del Dnipro.
Verso gli ultimi minuti arrivano le solite girandole di cambi, che vedono tra gli altri, il ritorno in campo del Divino Jonathan, piazzato in mezzo al campo al posto di Hernanes ad agire da mezzala. Ecco, Walter da San Vincenzo, cerchiamo di evitare altre mosse tattiche del genere in futuro, perché con tutto il bene che si può volere a Johnny, vederlo lì è un insulto al ruolo dell'interno di centrocampo.
Arriva comunque il 90', fine delle ostilità, l'Inter vince e mantiene per la quinta volta consecutiva la porta blindata. Non succedeva dal primo anno di Mourinho. Piccoli, ma importanti segnali di un gruppo coeso e con voglia di far risultato guardando anche a non rischiare in difesa.

LE "EURO"PAGELLE


HANDANOVIC 6 - Altra giornata vissuta da spettatore, o quasi. Compie una parata dopo 30'' su Konoplyanka e poco altro. 

CAMPAGNARO 6,5 - In tanti potevano aspettarsi una prova difficile per Hugo - al rientro da titolare - ma lui ha stupito tutti giocando in maniera quasi perfetta. Anticipi puliti, sempre posizionato al meglio e ottima intesa coi compagni di reparto. Se si calasse a pieno nel nuovo ruolo, avremo un difensore in più su cui poter contare in maniera decisa.

VIDIC 7 - Di testa le prende solo lui. Lo spazio aereo, in Ucraina, per una sera, è solo roba sua. L'aura del leader che lo ricopre dalla testa ai piedi fa fare un salto di qualità anche ai compagni, a volte anche telecomandati a distanza dal serbo.

JUAN JESUS 6,5 - Anche per lui partita senza sbavature e se si decidesse ad evitare le solite sgroppatone in avanti, a volte inutili, sarebbe pure meglio.

D'AMBROSIO 6,5 - Rispetto all'anno passato, Danilo si sta calando meglio nella parte di "esterno mazzarriano", molto più propositivo e capace di tagliare in area quando il cross del terzino opposto arriva a destinazione.E' già al suo secondo gol in Europa League. Non male.

KUZMANOVIC 5 - Troppo confusionario, quando ha la palla tra i piedi sembra che voglia fare mille cose e alla fine finisce per incartarsi. Non ha nelle corde gli inserimenti chiesti da Mazzarri e non ha nemmeno la continuità per fare la mezzala, insomma, finisce per giocare la solita partita di nonsisacosa. [dal 17'st OSVALDO 6 - Si finisce sempre a dire le stesse cose: quando entra dalla panchina aiuta il compagno di reparto a creare più spazi. sinceramente non si capisce perché Mazzarri insista con quel modulo inconcludente].

M'VILA 6,5 - Mi ripeto, le pagelle di oggi sui giornali sono ingenerose, secondo me - non essendo ancora al top della forma - gioca in maniera ordinata e con senso della posizione, oltre ad una discreta cattiveria. Sicuramente il vero M'Vila è un altro, ma al momento, mi va bene pure questo.

HERNANES 5 - Altra bocciatura senza nessun appello. Come pensavo ieri sera, il brasiliano avrebbe bisogno di un po' di panchina. I 20 milioni spesi sono un bel fardello per lui, però dal giocatore ci si deve aspettare molto di più di qualche dribbling a centrocampo fine a sé stesso. Perde tanti, troppi palloni pericolosi. Ripeto, gli farebbe bene un po' di sana panchina. [dal 31'st JONATHAN SV]

DODO' 6 - Senza infamia e senza lode, giusto il compitino, ma va bene così. Gioca perché Nagatomo è indisponibile e Jonathan non ha i 90'. Tira il fiato per l'importante sfida a Palermo di domenica sera.

GUARIN 6 - Solita parita "Guarinesca". La fascia lo galvanizza, ma finisce per far le solite giocate confusionarie. Migliora nel secondo tempo quando, complice l'ingresso di Osvaldo, arretra a centrocampo e fornisce l'assist a D'Ambrosio. E guarda un po'....

ICARDI 5,5 - Mezzo voto in meno perché in Ucraina, per la prima volta, non ha il killer instinct che lo caratterizza. Sbaglia un gol facile facile, ma è comprensibile. Prima di quel momento, ha passato un'ora nel deserto, senza ricevere un pallone giocabile.

MAZZARRI 5,5 - Voto non sufficiente perché è ora di abbandonare questo 3-5-1-1 che non crea un bel niente in fase offensiva. Guarìn non è la seconda punta\centrocampista di raccordo che vuol creare Mazzarri. Prima se lo mette in testa, meglio è.

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